Illustrate le caratteristiche del nuovo istituto sperimentale del LOAgri, in riferimento alla natura. alla tipologia delle prestazioni e agli adempimenti connessi (INPS, circolare 12 dicembre 2023, n. 102).
Con la circolare in commento, l’INPS ha provveduto a illustrare le caratteristiche del LOAgri, il “Lavoro occasionale in agricoltura”, introdotto dalla Legge n. 197/2022. La Legge di bilancio 2023 ha infatti introdotto novità, a decorrere dal 1° gennaio 2023, in materia di prestazioni occasionali nel settore agricolo (articolo 1, commi 342 e seguenti) che hanno comportato il divieto di utilizzo del Contratto di prestazione occasionale (CPO) e appunto l’introduzione del nuovo istituto del LOAgri.
In particolare, il comma 344 della Legge n. 197/2022 le prestazioni agricole di lavoro subordinato occasionale a tempo determinato come quelle attività di natura stagionale di durata non superiore a 45 giornate annue per singolo lavoratore, rese da soggetti disoccupati e percettori di alcune prestazioni previdenziali o assistenziali, pensionati, giovani con meno di 25 anni di età impegnati in un ciclo di studi, detenuti o internati ammessi al lavoro esterno, nonché soggetti in semilibertà.
Tuttavia, il rinvio, in via analogica, alla disciplina lavoristica e previdenziale del rapporto di lavoro subordinato agricolo a tempo determinato non comporta l’applicazione integrale degli istituti e delle misure proprie del rapporto di lavoro dipendente. A titolo meramente esemplificativo, per tali prestazioni non possono trovare applicazione le agevolazioni contributive che si sostanziano in una riduzione dell’onere contributivo a carico del datore di lavoro e/o del lavoratore.
Chi può instaurare un rapporto di lavoro agricolo occasionale
Possono stipulare contratti di LOAgri esclusivamente i datori di lavoro che operano nel settore economico dell’agricoltura e che sono iscritti, quali datori di lavoro agricoli, alle specifiche Gestioni previdenziali dell’INPS.
C’è poi una preclusione assoluta (comma 347 dell’articolo 1 della legge di Bilancio 2023) all’instaurazione del rapporto di lavoro agricolo occasionale a tempo determinato per i datori di lavoro agricolo che non rispettano i contratti collettivi nazionali e provinciali di lavoro, stipulati dalle organizzazioni sindacali del comparto agricolo comparativamente più rappresentative sul piano nazionale. Conseguentemente, alle agenzie di somministrazione, alle quali non si applicano i citati contratti, oltre che per le peculiari caratteristiche del LOAgri, è vietata l’assunzione di OTDO da somministrare a imprese utilizzatrici.
L’INPS evidenzia, tra l’altro, che nella disciplina del LOAgri non è presente il divieto di ricorrere al lavoro occasionale (tuttora vigente nell’ambito della normativa generale sul CPO) per gli utilizzatori che hanno alle proprie dipendenze più di 10 (fino al 31 dicembre 2022, erano 5) lavoratori subordinati a tempo indeterminato (comma 14, lettera a), dell’art. 54-bis del D.L. n. 50/2017).
Obblighi a carico del datore di lavoro
La circolare in questione descrive anche gli obblighi a carico dei datori di lavoro tra i quali, prima dell’inizio della prestazione di lavoro occasionale, ci sono:
– la verifica della sussistenza dei requisiti legittimanti l’assunzione mediante l’acquisizione di un’autocertificazione resa dal lavoratore in ordine alla propria condizione soggettiva (comma 345 dell’articolo 1 della Legge di bilancio 2023);
– l’inoltro al competente Centro per l’impiego della comunicazione obbligatoria di cui articolo 9-bis del D.L. n. 510/1996.
Vengono poi illustrati anche gli obblighi dichiarativi e contributivi con i relativi calcoli, le tutele assistenziali e previdenziali per il prestatore di lavoro occasionale, l’apparato sanzionatorio e il caso del cumulo delle pensioni con i compensi per prestazioni agricole.